Il mercato delle auto ibride in Italia è in piena crescita, ma a fronte di un’offerta sempre più ampia, manca una classificazione univoca in grado di guidare il consumatore. È quanto emerge dalla nuova analisi dell’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School, che fotografa un settore dominato da modelli Mild Hybrid, ma frammentato nei criteri di definizione.
Ad aprile 2025, il listino italiano include 762 varianti ibride, distribuite su 244 modelli proposti da 48 marchi. La composizione è eterogenea:
- 62,3% Mild Hybrid
- 9,8% Full Hybrid
- 27,6% Plug-in Hybrid
- 0,3% Range Extender
In particolare, gli ibridi non ricaricabili (Mild e Full) rappresentano il 44,9% delle nuove immatricolazioni in Italia nei primi quattro mesi del 2025 e il 35,9% in Europa nel primo trimestre.
Middle Hybrid: una nuova categoria emergente
Nel segmento Mild Hybrid si sta affermando un sottogruppo chiamato Middle Hybrid, ovvero veicoli che permettono brevi tratti in modalità elettrica. Con 65 varianti, rappresentano il 14% dei Mild Hybrid attualmente a listino.
La varietà tecnologica, però, si scontra con l’assenza di parametri chiari e condivisi. L’Osservatorio ha identificato 13 metodologie di classificazione, basate su 9 criteri differenti, tra cui la capacità del motore elettrico di muovere il veicolo. Un dato assente però nel ciclo WLTP, che regola l’omologazione europea.
Le proposte per una classificazione univoca
Per rendere più trasparente il mercato e facilitare le scelte dei consumatori, la Luiss Business School propone due metodi:
Nel breve termine, introdurre un indice di elettrificazione, calcolato su:
- Potenza del motore elettrico
- Potenza del motore termico
- Massa del veicolo
Nel medio periodo, adottare una classificazione basata sul comportamento reale, misurando la percentuale di percorrenza in modalità elettrica nei cicli urbani:
- Full Hybrid: ≥ 60%
- Middle Hybrid: 30–59%
- Mild Hybrid: 0–29%
La posizione di Honda: chiarezza e coerenza
Simone Mattogno, Head of Automobile Division di Honda Motor Europe Italia, sostiene l’importanza di una comunicazione uniforme:
“Stabilire un criterio standardizzato è complesso, ma necessario per garantire trasparenza verso i clienti. Le tre macro-categorie Mild, Full e Plug-in Hybrid sono efficaci, ma vanno applicate in modo coerente da tutto il settore.”
Oltre 25 anni di evoluzione ibrida
La ricerca ripercorre anche l’evoluzione tecnologica delle auto ibride, a partire dal debutto della Honda Insight nel 1999, fino alla gamma attuale dotata di tecnologia e:HEV, con cui Honda ha completamente elettrificato la sua offerta europea nel 2023.
Mattogno conclude:
“L’ibrido è stato il pilastro della nostra strategia, ma oggi guardiamo a un futuro 100% elettrico con la gamma Honda 0 Series e l’obiettivo globale della neutralità carbonica entro il 2050.”