Il mosciolo selvatico di Portonovo, simbolo identitario del Conero e Presidio Slow Food dal 2004, è oggi seriamente minacciato di estinzione. A causa dell’aumento delle temperature marine, della presenza anomala di mucillagine e soprattutto dell’eccessiva e spesso illegale attività di pesca, la popolazione di questo mitile è in continuo declino. Le istituzioni scientifiche, attive da mesi nel monitoraggio ambientale nella baia di Portonovo, lanciano un segnale chiaro: è necessario un blocco prolungato della pesca almeno per tutto il 2025, per permettere alla specie di rigenerarsi.
La pesca slitta ma non basta: il rischio di estinzione è reale
Negli ultimi anni, le difficoltà sono emerse con evidenza. La stagione di pesca è stata spesso interrotta in anticipo e, nel 2024, l’apertura è stata posticipata dal 15 maggio al 1° luglio. Tuttavia, queste misure si rivelano insufficienti. Serve un intervento deciso: fermare completamente la raccolta del mosciolo selvatico, dando così alla natura il tempo di riprendersi.
La posizione di Slow Food: sospeso il Presidio
A fronte della gravità della situazione, Slow Food Italia ha chiesto ufficialmente al ministero dell’Agricoltura la chiusura integrale della pesca del mosciolo per il 2025 e la concessione di ristori economici per i pescatori professionali colpiti. In parallelo, l’associazione ha deciso di sospendere il Presidio Slow Food dedicato al mosciolo, come atto simbolico ma anche concreto di tutela della biodiversità.
«Abbiamo fondato questo Presidio per valorizzare una risorsa preziosa. Ma oggi dobbiamo riconoscere che continuare a pescarla significherebbe condannarla alla scomparsa», afferma Raffaella Ponzio, responsabile nazionale dei Presìdi Slow Food. «È il momento di agire con responsabilità, coinvolgendo pescatori, privati e ristoratori locali, affinché tutti si uniscano a questa moratoria temporanea per poterla un giorno revocare».
Un appello al governo e alla cittadinanza
La Condotta Slow Food Ancona e Conero, da sempre attiva nella difesa del mosciolo selvatico, ha ribadito l’urgenza di un intervento normativo.
«Con la sospensione del Presidio, vogliamo lanciare un segnale forte», dichiara Edoardo Baleani, fiduciario della Condotta. «Serve una chiusura totale per la stagione 2025, accompagnata da un piano di sostegno economico per i pescatori. Solo così possiamo sperare in una ripresa futura del mosciolo e della pesca sostenibile».
Proteggere il mosciolo significa proteggere un intero ecosistema
La battaglia per il mosciolo selvatico del Conero è diventata simbolo della più ampia lotta per la tutela della biodiversità marina. Fermare oggi la pesca significa investire sul futuro del territorio, del suo ecosistema e delle comunità che da esso dipendono.
L’obiettivo finale è chiaro: riaprire il Presidio Slow Food, ma solo quando sarà garantita una popolazione stabile e pescabile in modo sostenibile.